Ambientazioni storiche e stili artistico-architettonici convivono amalgamandosi, lungo la via Dusmet, a Catania. In primo piano c’è la statua acefala di Ferdinando Primo, re delle Due Sicilie, realizzata dallo scultore Antonio Calì, allievo del grande Antonio Canova, quindi in puro stile neoclassico; dietro fa da sfondo la facciata del Palazzo Biscari, che del Barocco catanese è uno dei monumenti più belli ed apprezzati. È una statua, quella dedicata al re di casa Borbone, che era stata collocata nel 1853 per essere decapitata, nel 1860, dal popolo siciliano che si apprestava ad accogliere le camicie rosse di Giuseppe Garibaldi, il quale avrebbe posto fine al regno borbonico per farne una parte di quello d’Italia, nel processo di unificazione che si sarebbe completato nell’anno successivo. La testa del “Re Nasone” (vedendo qualche antico ritratto ci si rende facilmente conto del soprannome) non sarebbe stata mai più ritrovata, ma la statua, più volte vandalizzata e conservata altrove – nei primi anni del Novecento quella che oggi si chiama via Dusmet sarebbe stata coperta dall’acqua del mar Jonio -, fino al 1964, quando ha trovato la sua collocazione definitiva, mentre altri due rappresentanti di casa Borbone immortalati da Calì, Ferdinando Secondo e Francesco Primo, anche loro acefali, avrebbero trovato posto nella vicina Villa Pacini. Testo: Nello Pappalardo
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